L’approccio del paziente ad una riabilitazione protesica a supporto implantare è sempre stato piuttosto problematico.

Da una parte la paura del dolore della fase implantologica e dall’altra parte la problematica di dovere rimanere senza denti per un lungo periodo di tempo, infine l’aspetto economico altro punto di non poco conto.

Nell’ambito delle tecniche della moderna chirurgia implantare,  la riabilitazione definita a “carico immediato”, rappresenta senza dubbio una possibilità molto interessante, sia per il paziente che per lo studio odontoiatrico, proviamo a vedere di cosa si tratta.

 

Protesi a carico immediato, cos’è e quando è indicata

Cosa significa carico immediato?

Con il termine “Carico Immediato” si intende la tecnica attraverso la quale si inseriscono gli impianti dentali e, nella stessa seduta, si fisano gli elementi dentali provvisori fissi.

L’implantologia a acrico immediato è una tecnica di riabilitazione protesica fissa e non mobile. Una tecnica molto comoda e vantaggiosa per il paziente.

Il trattamento, che varia a seconda del caso clinico, è realizzabile in meno di ventiquattr’ore, inserimento dei denti provvisori compresi.

Il vantaggio più evidente, a favore del paziente, è che grazie alla tecnica del carico immediato non dovrà più adeguarsi a lunghi periodi di guarigione in assenza dei denti dopo l’inserimento degli impianti.

Con questa tecnica, al contrario della tecnica tradizionale, il paziente potrà ricevere immediatamente una protesi provvisoria fissa, che gli consentirà di tornare velocemente, nel giro di poche ore, ad una vita normale.

La tecnica implantologica a carico immediato prevede che la protesi provvisoria sia inserita immediatamente, a seconda dei casi, dopo l’inserimento dell’impianto, oppure entro le settantadue ore dall’intervento.

Questa tecnica si può utilizzare per la riabilitazione protesica di intere arcate edentule ma anche, in alternativa, nei casi di impianti singoli o di più elementi dentali.

Quali sono le condizioni essenziali e indispensabili per poter realizzare un carico immediato

• La quantità di osso residuo deve essere sufficiente. Non si dovrebbe procedere ad un intervento di rigenerazione ossea contestualmente all’inserimento degli impianti dentali.

• Per realizzare correttamente un impianto a carico immediato è necessario avere una stabilità primaria dell’impianto.

La stabilità primaria di un impianto, rappresenta la resistenza, in termini di frizione, dell’impianto dentale inserito nell’osso residuo.

La stabilità primaria rappresenta quello che può essere definito come parametro fondamentale al fine di ottenere una corretta osteointegrazione.

La stabilità primaria ottimale per poter definire un impianto “ben riuscito”, deve essere superiore ad un torque di inserimento di 35 Ncm.

L’eventuale manifestazione di movimenti superiori a 75 micron, durante il periodo di guarigione non consente l’adeguata osteointegrazione degli impianti.

Questi micro movimenti danno luogo ad un fenomeno che viene definito fibrointegrazione. In presenza di questo fenomeno gli impianti non possono essere sottoposti ad un carico funzionale esercitato dagli elementi protesici.

• Al fine di ridurre al minimo i problemi sul carico immediato è fondamentale che non siano presenti problematiche occlusali, maleocclusioni e patologie quali Bruxismo.

La protesi provvisoria necessita, sempre, di un corretto bilanciamento occlusale in fase dinamica e di occlusione centrica.

Il piano occlusale, indipendentemente dalla protesi provvisoria, deve essere perfettamente orientato.

• La condizione della struttura del supporto parodontale deve essere buona e in ottime condizioni di salute al fine di garantire la buona riuscita dell’intervento implantologico e della guarigione dei tessuti.

• Nei casi di riabilitazioni protesiche che richiedono quattro o più impianti è possibile che le caratteristiche di stabilità dei singoli impianti non corrispondano alle esigenze di stabilità di 35 Ncm.

In questi casi è sconsigliata la protesi fissa provvisoria; Il clinico provvederà ad inserire una protesi provvisoria mobile che, a guarigione avvenuta, sarà sostituita da una protesi fissa.

Protesi a carico immediato, cos’è e quando è indicata

Tecnica implantologica a carico immediato con chirurgia guidata

La tecnica a carico immediato può essere realizzata con il sistema tradizionale oppure con l’ausilio della chirurgia guidata.

In questo caso possiamo affermare che la tecnica è più precisa, prevedibile ed esteticamente più valida.

Con l’utilizzo della chirurgia guidata il clinico avrà la possibilità di posizionare l’impianto dentale seguendo una pianificazione elaborata tramite TAC che consente all’odontoiatra di inserire gli impianti e posizionare le protesi il giorno stesso.

Ovviamente la tecnica implantologica a carico immediato, con chirurgia guidata, prevede una serie di appuntamenti preliminari in studio.

Nel corso di questi appuntamenti il paziente sarà sottoposto ai rilievi funzionali ed estetici, alle impronte delle arcate dentali e ai rilievi radiografici. Questi rilevamenti hanno lo scopo di rendere predicibile il risultato finale del trattamento protesico.

Quali sono i casi nei quali si può utilizzare la tecnica impiantare del carico immediato?

Come abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti, le possibilità di impiego della tecnica implantare a carico immediato sono fondamentalmente tre: Su singolo impianto, su impianti multipli e su arcate completamente edentule.

Singolo Impianto: L’impianto dentale può essere inserito in assenza di un elemento naturale, mancante da tempo oppure, alternativamente, in seguito all’estrazione di un dente.

Per il singolo impianto è possibile caricare immediatamente l’elemento provvisorio che, dopo un periodo di due / tre mesi (dipende da caso a caso) sarà sostituito dalla corona dentale definitiva, che sarà avvitata e poi cementata definitivamente sull’abutment implantare.

Impianti multipli: In questo caso valgono le stesse regole indicate per gli impianti singoli, in aggiunta però sarà necessario tenere conto della stabilità dei singoli elementi implantari che dovrà avere, come anticipato prima, un torque di inserimento di 35 Ncm.

Nei casi, nei quali non sia possibile raggiungere la stabilità desiderata, sarà possibile congedare il paziente applicando una protesi provvisoria in resina o acetato, evitando al paziente di rimanere senza denti specie nelle riabilitazioni che interessano il gruppo frontale.

Impianti su arcate completamente edentule:
In questo caso specifico valgono le stesse regole di stabilità enunciate sopra. La stabilità di ogni singolo elemento deve avere un torque di inserimento di 35 Ncm.

Nei casi di edentulia totale è possibile ricostruire artificialmente la posizione gengivale andata persa.

Un vantaggio importante che preserva l’estetica del paziente, anche nei casi più complessi, dove non è possibile compensare con la lunghezza degli elementi dentali il riassorbimento osseo.

La gengiva artificiale ci consente di ripristinare un equilibrio estetico naturale “armonico” ricreando le giuste proporzioni tra estetica bianca ed estetica rosa.

I costi dell’implantologia oggi sono ancora piuttosto rilevanti per il paziente, in parte giustificati dalla qualità dei protocolli e dei materiali impiegati.

La differenza dei costi di gestione della protesi implantologico a carico immediato dipendono dal tipo di impianti utilizzati, dai materiali impiegati per la costruzione della protesi e dai protocolli clinici e odontotecnici per la realizzazione del lavoro.

Il nostro laboratorio da sempre utilizza protocolli certificati dalle aziende leader nella produzione di impianti dentali.

Le nostre tecniche di realizzazione protesica sono le più avanzate, attualmente disponibili in ambito tecnologico / odontotecnico.

Questi per noi sono i parametri fondamentali per garantire al paziente la miglior qualità possibile del trattamento protesico, dal punto di vista estetico e funzionale.

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