L’edentulia è uno stato di salute orale che comporta una serie di conseguenze involutive per l’intero sistema masticatorio ed estetico del paziente.
L’edentulismo è associato ad una fisiologica riduzione dell’efficacia masticatoria, questa comporta un’alterazione della dieta del paziente.
Il paziente che soffre di edentulia, parziale o totale, se non viene correttamente riabilitato può incorrere in una riduzione dell’apporto proteico.
Nei pazienti edentuli questa non è una scelta ma un vero e proprio impedimento per l’impossibilità di masticare i cibi consistenti e duri.
Sovente la dieta alimentare viene alterata e in molti casi descritti in letteratura viene associata all’assunzione di alimenti con un errato apporto calorico e di grassi.
Se a questa problematica associamo anche la compromissione e l’alterazione dell’aspetto estetico naturale, del volto del paziente, possiamo affermare che l’edentulia parziale o totale contribuisce al peggioramento della qualità della vita dei pazienti stessi.
Estetica dentale paziente affetto da edentulia
L’estetica è uno dei principali fattori di alterazione psico fisica nei pazienti affetti da edentulia.
Le lacune dentali possono interessare uno o più elementi creando nel volto e nel sorriso del paziente una disarmonia estetica più o meno evidente a seconda della porzione dell’arcata dentale che interessa la perdita dei denti naturali.
La perdita di elementi dentali nel settore anteriore, quello degli incisivi, sarà più evidente esteticamente ma meno compromettente per l’efficacia masticatoria.
Al contrario se la lacuna dentale interessa i quadranti posteriori sarà meno evidente sul piano estetico ma più penalizzante per il raggiungimento di una buona efficienza masticatoria.
La perdita di elementi dentali, sia per ragioni chirurgiche che naturali, comporta un rimaneggiamento osseo.
Ogni dente lascia una sede alveolare che, nel tempo, si riassorbirà. Questo fenomeno di riassorbimento osseo, a seconda della dimensione della radice naturale e dell’età del paziente ha un decorso che può durare diversi mesi o anni.
Alla fine di questo riassetto biologico, del tegumento osseo, la sostanza di sostegno, l’osso, si ridurrà sostanzialmente.
Il riassorbimento osseo è una delle cause principali della perdita di ritenzione protesica nei pazienti totalmente edentuli, per questo motivo è necessario contenerlo quanto possibile.
Riabilitazione protesica nei pazienti edentuli?
Una delle caratteristiche fondamentali nella ricostruzione di una protesi è da ricercare nel comfort che si ottiene attraverso un’adeguata stabilità masticatoria.
Senza una corretta ricostruzione occlusale della protesi, sia essa parziale che totale, è impossibile rendere confortevole la protesi stessa per un adattamento congruo per il paziente.
L’aspetto estetico non è nulla se non accompagnato ad un’efficienza masticatoria che permetta al paziente di espletare correttamente la funzione di masticazione e triturazione dei cibi.
Al fine di migliorare l’adattamento del paziente alle nuove protesi è consigliabile mantenere, ove possibile, almeno le radici dei denti naturali.
L’apparato radicolare dei denti residui oltre a svolgere un’azione di ritenzione protesica, qualora trattato con cappe radicolari munite di attacchi, svolge un’azione di mantenimento dei recettori dentali. In questo modo le radici continuano a trasmettere al sistema nervoso indicazioni utili all’adattamento del paziente.
Una valida alternativa, o un’ausilio complementare all’utilizzo delle radici naturali del paziente, è quella di impiegare tecniche di chirurgia implantare, utile ad incrementare la ritenzione del dispositivo protesico. Dagli innesti ossei all’inserimento di impianti, oggi, è possibile gestire ogni situazione clinica di edentulia parziale o totale.
Fatte queste considerazioni è chiaro che si apre un’ampio scenario di possibilità riabilitative per i pazienti parzialmente o completamente edentuli.
La domanda da porsi, a questo punto, è solo una “qual’è la migliore scelta per la riabilitazione protesica nei pazienti parzialmente o completamente edentuli?”.
È preferibile scegliere una soluzione overdenture su radici residue naturali oppure è meglio optare per una soluzione overdenture ancorata ad impianti? Dare una risposta non è certo semplice ne tantomeno scontato, ovviamente dipende da come si presenta il caso clinico.
Al fine di ottenere una risposta”oggettiva” su questo tema possiamo consultare i numerosi studi e lavori scientifici che sono stati eseguiti e pubblicati nel corso degli anni.
Diversi studi hanno confrontato le overdenture su impianti e a supporto radicolare.
Andiamo per gradi e cerchiamo di comprendere le differenze sostanziali tra le due sistematiche.
Protesi overdenture: su impianti o su denti naturali?
Possiamo definire overdenture una protesi rimovibile ancorata e stabilizzata all’arcata per mezzo di impianti oppure di radici naturali adeguatamente preparate.
L’overdenture non deve essere ingombrante e deve possedere i requisiti necessari per potersi adattare a tutte le funzioni del cavo orale tra i quali fonetica, masticazione, sostegno muscolare ed estetica.
Nel caso di overdenture mascellari la struttura non deve comprendere il palato, come ad esempio in protesi totale. Anche le overdenture per il mascellare inferiore devono essere minimamente invasive sopratutto nella regione linguale al fine di non costringere la lingua in spazi troppo esigui.
I trattamenti con overdenture devono essere esteticamente adeguati alla riproduzione dell’estetica naturale dei pazienti.
Sostanzialmente le overdenture sono protesi rimovibili costruite in metallo, resina, composito o ceramica.
Sono composte da una struttura metallica che accoglie le ritenzioni degli attacchi radicolari oppure degli elementi artificiali supportati da impianti e al contempo svolge un’azione di rinforzo e sostegno per i carichi masticatori.
La struttura metallica viene mimetizzata dalla resina, che riproduce i tessuti gengivali, dal composito o dalla ceramica che costituiscono i denti artificiali.
Le overdenture su denti naturali devono essere progettate in modo che gli elementi dentali residui siano ricostruiti con forma e funzione uguale a quella originale, quella naturale.
Le overdenture su denti naturali non devono alterare la natura dei denti stessi.
Nei quadranti posteriori, inoltre, gli elementi residui dovrebbero essere trattati in modo da guidare la posizione di tutti gli elementi artificiali sia nella funzione masticatoria che nell’estetica.
Gli elementi naturali di sostegno devono essere preparati in modo tale da accogliere le ritenzioni meccaniche (attacchi), sempre in osservanza della morfologia dei denti naturali originali, la morfologia naturale non deve essere alterata.
Le ovedenture sono protesi rimovibili, cioè si possono estrarre dalla bocca per eseguire le normali operazioni di manutenzione e di pulizia.
L’ancoraggio ad attacchi e impianti conferisce a questa tipologia di protesi una notevole stabilità funzionale.
Questa caratteristica consentirà al paziente di espletare confortevolmente la funzione fonetica e masticatoria.
Un vantaggio fondamentale per migliorare l’adattamento alle nuove protesi e sopratutto per migliorare la qualità della vita del paziente.
La realizzazione di un trattamento protesico con overdenture richiede un’attenta valutazione degli elementi residui, sopratutto quando siamo in presenza di un’overdenture a supporto radicolare.
Le radici dei denti andranno conservate più a lungo possibile e di conseguenza è necessario selezionare elementi dentali in condizioni favorevoli e non compromessi.
Qualora l’overdenture sia sostenuta da impianti è necessaria una progettazione che consideri un’attenta valutazione della posizione degli impianti stessi e dei carichi masticatori, che dovrebbero corrispondere alla posizione degli impianti stessi.
Non esiste una ricetta unica per realizzare dispositivi overdenture, piuttosto esistono differenti approcci e soluzioni in base al caso clinico da riabilitare.
I diversi studi in materia, analizzati nel nostro laboratorio di Roma, provano che le overdenture su denti naturali tendono ad aumentare la “sensibilità tattile orale”. Nelle overdenture a supporto implantare, invece, risulta più efficace la forza masticatoria, anche se in modo non significativo tranne nei casi di morso incrociato o nei casi di occlusione lingualizzata.
Alla luce delle ricerche e degli studi in materia di overdenture, possiamo affermare che la letteratura attualmente a nostra disposizione non fornisce risposte definitive alla nostra domanda.
Entrambe le metodiche sono affidabili e portano vantaggi al paziente.
Il tasso di sopravvivenza degli elementi radicolari risulta meno elevato dei trattamenti con impianti, questo forse è l’unico dato oggettivo sul quale riflettere a fronte del costo del trattamento, non economico, ma certamente meno oneroso rispetto ad altri trattamenti più complessi.