Il mondo dell’odontoiatria, così come tutti gli ambiti medicali, è intimamente legato alle attività di ricerca e di studio nell’evoluzione delle tecniche e dei materiali utilizzati per la costruzione dei dispositivi protesici.

Parallelamente alla ricerca si pone il settore commerciale che deve fare i conti con le necessità dell’industria del dentale.

L’evoluzione dei materiali e degli strumenti in odontoiatria è un’esigenza reale oppure un’opportunità di mercato?

Le leggi che regolano il settore industriale, quello generico, insegnano che quando si è saturato un segmento di mercato è fondamentale aprirne un altro.

Proviamo a prendere, come esempio, lo sviluppo dei materiali dentali al fine di meglio comprendere questo concetto che regola, ancora oggi, la produzione industriale.

Le ceramiche dentali, sempre come esempio, hanno dominato i mercati mondiali per decenni, ancora oggi questo materiale è parte integrante delle nuove sistematiche e tecnologie.

Lo sviluppo delle ceramiche, nel tempo, è arrivato ad un livello di qualità elevatissimo, tanto che le ricostruzioni dei migliori team protesici risultano indistinguibili dai modelli naturali.

Le caratteristiche delle ceramiche, supportate dal metallo, hanno soddisfatto ampiamente le richieste estetico funzionali degli operatori ma hanno anche saturato un intero segmento di mercato.

ricostruzioni in odontoiatria estetica.

Cosa vuol dire saturare un mercato? Proviamo a spiegarlo in modo semplice e sintetico.

Prendiamo ad esempio il nostro laboratorio odontotecnico: in ogni laboratorio abbiamo uno o più forni per la ceramica, uno o più cofani per la ceramica.

Nell’economia di una laboratorio i macchinari e le attrezzature si dovrebbero sostituire una volta ammortizzato il bene oppure, cosa più verosimile, si sfrutta lo strumento al massimo della sua longevità funzionale.

Ora pensiamo alle aziende; l’industria guadagna sui materiali di consumo, ad esempio la ceramica e il metallo, ma allo stesso tempo ha un ricavo anche sulla commercializzazione dei beni strumentali.

Quando un’azienda arriva alla produzione della terza o della quarta versione dello stesso macchinario possiamo tranquillamente affermare che ha saturato quel segmento di mercato.

Ecco perché l’industria deve, necessariamente, introdurre sul mercato nuovi prodotti e nuove tecnologie per farli utilizzare dagli utenti di quel settore.

Questo non è un fenomeno che riguarda solo il mondo del dentale, al contrario coinvolge ogni settore produttivo di beni per il mondo professionale e non.  Questo è uno dei motivi per i quali le aziende, periodicamente, spostano le loro attenzioni su nuovi materiali e apparecchiature.

In sostanza per il mondo dell’industria attivare un nuovo mercato significa creare un nuovo sbocco commerciale per la vendita di prodotti e attrezzature.

Così è stato anni fa con l’esordio del composito nel mondo dell’odontoiatria protesica e lo sarà nel corso degli anni per altri materiali e prodotti.

Nulla di grave, anzi è un processo fisiologico inarrestabile, talvolta molto utile.

Proviamo a pensare a quando uscirono i compositi per ponti e corone, all’epoca si parlava di innovazione per l’estetica e la funzione.

Il composito veniva pubblicizzato come un prodotto innovativo che avrebbe sostituito la resina, ed eventualmente anche la ceramica.

Nella realtà il composito si è rivelato un prodotto molto utile per il nostro settore. Impiegabile talvolta in alternativa alla ceramica, un materiale estetico che ha soppiantato completamente la resina estetica per ponti e corone. Insomma un’evoluzione positiva.

Il ricordo dello sviluppo dell’era del composito dovrebbe farci riflettere sulle opportunità che, talvolta, possono coinvolgere il nostro settore odontoiatrico. 

Si perché oggi siamo nel pieno sviluppo della nuova era dentale, quella dell’odontoiatria digitale

Un mondo odontoiatrico digitale che impone nuovi metodi di lavoro e nuovi materiali.

Siamo sicuri che ci sia davvero l’esigenza di tutto questo cambiamento nel nostro settore?

Andiamo per gradi, per un attimo torniamo indietro nel tempo e proviamo a rispondere a queste domande.

Per decenni la metallo ceramica è stata il punto di riferimento per le ricostruzioni in protesi fissa.

Dalla sua scoperta ad oggi, la metallo ceramica, ha subito una notevole evoluzione, un miglioramento che, nel tempo, ha portato alla realizzazione di dispositivi protesici identici alla natura. Ancora oggi la metallo ceramica risulta uno dei prodotti più studiati e discussi nella letteratura internazionale.

Le metallo ceramiche, tradizionali, tuttavia rappresentavano una serie di problematiche che, nella gestione del flusso di lavoro odontoiatrico, hanno rappresentato un elemento di approfondimento e discussione per moltissimi anni.

La difficoltà del rilievo della precisione nelle impronte tradizionali, la fusione dei metalli e la conseguente ceramizzazione delle strutture sono solo alcuni degli elementi che sono stati approfonditi da studi e ricerche, con risultati eccezionali in termini di qualità dei manufatti.

Si potrebbe dire che la ceramica tradizionale è arrivata a soddisfare ogni esigenza utile al raggiungimento della soddisfazione estetico funzionale dei canoni di un’odontoiatria di qualità. 

Cosa significa “flusso di lavoro digitale” in odontoiatria.

Nel frattempo l’evoluzione tecnologica ha cambiato il nostro modo di vivere la quotidianità I dispostivi digitali hanno modificato usi e costumi dell’essere umano.

Il mondo odontoiatrico non poteva non essere coinvolto in questo cambiamento.

A rendere ancora più appetibile, al mondo industriale, il nostro settore si è aggiunto l’avvento massivo dell’implantologia dentale che ha spostato l’asticella dei trattamenti odontoiatrici verso l’alto.

Oggi ci ritroviamo a confrontarci con tecnologie digitali e nuovi materiali dei quali lo sviluppo è ancora in piena evoluzione.

Le nuove tecnologie e i materiali di nuova generazione sono da considerarsi molto utili, come abbiamo già scritto nei diversi articoli precedenti.

In conclusione dalla storia dobbiamo prendere tutto ciò che di buono ci ha insegnato con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i nuovi sistemi di lavoro.

Nel nostro laboratorio di Roma siamo sempre aggiornati e coscienti del cambiamento che viviamo.

Bruno Scarfò, odontotecnico specializzato in tecnologia digitale ha sempre precorso i tempi adattando il suo flusso di lavoro all’evoluzione delle tecniche e dei materiali nel settore odontoiatrico.

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